[Recensione] Pose+ : Baldios – Il guerriero dello spazio (宇宙戦士 バルディオス) P+08 Metal Series

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Nome del prodotto: Baldios – Il guerriero dello spazio
Titolo dell’opera: Uchū Senshi Barudiosu
(宇宙戦士 バルディオス)
Marca: P+08 Metal Series
Genere: Gokin Toy
Prezzo: 53.000 yen (tasse escluse)
Data di Uscita: Novembre 2023
Dimensione: 28,5 Cm (Altezza)
800 Grammi (Peso)
Accessori: 6x Paia di Mani
2x Pulse Sword (Spade)
1x Scudo
1x Balestra
2x Cannoni Laser
1x Baldy Cluster (Mazza Ferrata con Catena)
1x Basetta Espositiva (Doppio Uso)
Parti aggiuntive per Pulser Burn, Cater Ranger e Baldiprize
Materiale del prodotto: Prodotto : DIECAST, ABS, POM, PVC
Prototipo/Design: Awaken Studio
Distributore Pose+/Art Storm

Pose+ ha iniziato il suo percorso nel mondo dei Robot, realizzando modelli estremamente posabili. Facendosi quindi riconoscere proprio per questa sua caratteristica.
Passando per Godam, Baxinger, Goshogun, Bryger e via discorrendo.
Proprio tra questi soggetti che sono stati come dire “snobbati” da altre aziende, viene a inserirsi il modello oggetto di questa recensione “Baldios”.
Tratto dalla serie animata omonima composta da 34 episodi, prodotto dalla Ashi Productions nel 1980 e diretta da Kazuyuki Hirokawa.
Baldios è un robot componibile e trasformabile composto da tre veicoli e cioè “Pulser Burn” pilotato da Marin Reigan, “Cater Ranger” pilotato da Raita Hokuto e “Baldiprize” pilotato da Oliver Jack.
Ognuno di questi veicoli si trasformano nelle parti del robot per poi unirsi e formare Baldios.
Pose+ sarà riuscita a soddisfare le richieste degli appassionati che da anni attendevano una degna rappresentazione in forma di Chogokin?
Andiamo a scoprirlo.
Facciamo una premessa, la recensione si dividerà in due parti, la prima analizzerà gli aspetti dei tre veicoli con pregi, difetti, consigli e suggerimenti.
La seconda tratterà la forma robotica del Baldios, quindi ci saranno due votazioni ben distinte anche se alcuni voti saranno come ovvio comuni.

Contenuto e Confezione

Baldios arriva in una scatola di cartone lucido raffigurante frontalmente il robot con i tre veicoli in volo.
Sul retro vengono mostrati gli accessori, i veicoli sullo stand e varie pose del modello che imbraccia le armi.
Aperta la scatola vi troviamo il vassoio in polistirolo ed estraendolo fate attenzione perchè al di sotto è presente un blister contenente i pezzi dello stand e le varie mani intercambiabili.
Il polistirolo è ricoperto da una protezione in plastica rigida trasparente, dove un bel cartoncino ricorda quelli che venivano applicati ai vintage con tanto di finestrella per mostrarne il contenuto.
L’imballo è ottimo e nessun pezzo è fuori uscito dal suo incavo e nulla è rimasto danneggiato da probabili sfregamenti.
All’interno del polistirolo è alloggiato praticamente tutto, tranne le mani e i pezzi che compongono lo stand che sono nel blister che ricordiamo si trova sotto.
Un piccolo manuale è presente e si “piccolo” perchè un QR-Code vi riporta al video su youtube in internet per aiutarvi nelle varie fasi e passaggi della trasformazione e assemblaggio.
Qualche cosa da questo video non si afferra bene, ma ehi ci siamo qua noi di Gokin per aiutarvi, consigliarvi e svelarvi qualche trucchetto che abbiamo imparato strapazzando il modello.

La scelta discutibile è stata quella di far arrivare il modello trasformato un po’ e un po’ costringendo quindi già a dover trasformare da veicoli in pezzi da assemblare,
il Cater Ranger e il Baldiprize se fossero già stati predisposti a gambe non avrebbe costretto l’utente a dover trasformare nulla e bastava assemblare il robot.
Cosa che comunque poteva essere già stata fatta a monte. Forse tutto questo era comunque per omaggiare il vintage e far vedere i tre veicoli separati.
Anche se a questo punto potevano predisporre già i tre veicoli pronti e quindi l’utente poteva effettuare un’unica trasformazione per portare tutto a modalità robotica.
Aggiungendo che nel video viene mostrato come trasformare il Cater Ranger e il Baldiprize partendo però dalla forma a gambe e non da come escono dalla scatola.
Capiamo che per il Baldiprize non c’è molta differenza, ma certi passaggi del Cater Ranger doverli vedere a ritroso è stato un po’ scomodo.

Riguardo a questo vi mettiamo in guardia, trasformare il modello ha rischi di svernciatura in alcuni punti che vi segnaleremo.
Per cui se non vi interessa mettere il Baldios a veicoli evitatelo e così resterà sano.
Dopo la descrizione dei veicoli metteremo un po’ di consigli utili che vi serviranno anche per la modalità Robotica.

Prima Parte: “I Veicoli”

Pulser Burn (Testa, Torso e Braccia)
La forma robotica già contenuta nella scatola sarà quella che dovremo andare a trasformare per ottenere il veicolo.
Questo mezzo è quello più complesso da trasformare rispetto agli altri due.
Come primo suggerimento rimuovete il diadema e il volto.

Tirate indietro lo zainetto e girate al suo interno la testa, per poi richiudere prestando attenzione che la base della testa sia perfettamente allineata andando a combaciare nuovamente con il torso.
Estraete le spalle prendendole dal perno. (Se una di queste dovesse essere troppo ballerina, abbiamo una soluzione che vi mostreremo poi).
Roteate le braccia fino a farle arrivare al rovescio e quindi giratele in orizzontale. Fate roteare l’avambraccio in modo che le viti di spalla e avambraccio siano in vista.
Aprite quindi lo sportello dell’avambraccio e ripiegate al suo interno la mano, roteate le ali ripiegate in 4 parti al suo interno e richiudete lo sportello.
Sul lato opposto dell’avambraccio roteate appena il simbolo presente in modo che resti in diagonale.
Prendete quindi l’avambraccio e piegatelo in modo che formi una L stretta e poi premete verso il basso per far allineare entrambi gli avambracci in orizzontale.
Agganciate quindi gli avambracci al gancio centrale del torso. Come passaggio successivo agganciate gli spallacci ai perni presenti sugli avambracci.
Stendete quindi le ali ripiegate e fate “attenzione” perchè è una plastica delicata. Agganciate quindi il pezzetto con il perno al foro presente nella spalla.
Fate scorrere il petto del robot verso gli spallacci fino a fine corsa.
Prendendo delicatamente gli sportelli dei fianchi fateli roteare di 180 gradi in modo che risultino al rovescio.
Compiendo questa operazione come suggerito tenete premuto l’addome in modo che il perno non fuoriesca come è capitato a noi.
Prendendo l’attrezzo fornito da POSE+ inseritelo nel perno dell’anca per andarlo a roteare tutto verso l’alto.
Se doveste avere difficoltà e risultasse troppo rigido o addirittura bloccato, non sforzate e andate ad allentare la vite presente nel retro dell’anca.
Agganciate quindi i perni dei fianchi ai buchi predisposti nel torace, sia sotto che sopra.
Aprite quindi gli sportelli laterale e andate a svolgere la piccola aletta contenuta richiudendo e posizionando in modo che formino una W.
Fate roteare la parte dell’inguine del robot in modo che diventi la testa dell’astronave e aprite le due parti del petto in modo che formino le derive del veicolo.
Per finire i due piccoli sportelli ai lati dell’inguine andate a stenderli verso il torace e avrete completato il Pulser Burn.

Sono presenti le parti opzionali per rendere esteticamente più bello il Pulser Burn anche se così è meno somigliante all’Anime.
La testa aggiuntiva del veicolo va innestata a slitta. Le ali vanno semplicemente inserite apponggiandole sotto al petto e facendole combaciare con i fori e gli snodi delle alette.
La presa d’areazione va inserita nei fori del petto. Sotto al bacino è presente uno sportello da aprire, estrarre un pernetto da appoggio e richiudere. Il carrello va fatto fuoriuscire dallo zainetto della schiena.
Così avrete la forma esteticamente migliore del Pulser Burn.

Dopo la spiegazione della trasformazione che vi abbiamo inserito anche in formato fotografico possiamo valutare un po’ il veicolo.
La trasformazione non è complessa, ma va eseguita con cura e attenzione.
Ciò che salta all’occhio è la delicatezza di alcune parti e la sensazione che sia stato fatto qualcosa in fretta.
Alcune scelte tecniche potevano essere risolte invece che con un all-in-one semplicemente con un attacca/stacca come è stato per le parti extra.
In cui tra l’altro le ali non combaciano perfettamente e cadono al minimo tocco.
Nell’insieme questo Pulser Burn è bello da guardare, ma va maneggiato con cura per non rischiare che si sposti qualcosa dopo averlo trasformato.

Baldiprize (Gamba sinistra)
Trasformare questo mezzo in veicolo una volta tirato fuori dalla scatola è relativamente semplice.
Anche in questo caso le alette rosse sono delicate come plastica e lo snodo presente nella parte metallica è molto delicato per cui prestate la massima attenzione.
Basta dispiegare delicatamente le due alette rosse e inserire la lama nel fronte della gamba.
Successivamente piegando in fuori il pernetto di 90 gradi si possono aggiungere i razzi sparanti. Sulla punta sono presenti due sportelli per estrarre le bocche da fuoco come si vede nell’anime.
Sul lato è possibile aprire il gambale rosso per estrarre il cannone.
Nel video non si vede trasformare il Bladiprize appena tirato fuori dalla scatola, ma da gamba a veicolo. Cosa alquanto scomoda come già detto.
Vi inseriamo noi i vari passaggi.

Anche in questo caso con parti aggiuntive è possibile migliorare il modello

Valutando questo veicolo sembra ben riuscito anche se sul retro non avrebbe guastato un pezzo aggiuntivo per coprire il buco della gamba.
Risulta somigliante all’anime nelle forme. Bello compatto a tenerlo in mano.

Cater Ranger (Gamba destra)
Tirato fuori dalla scatola questo mezzo non si presenta ne come veicolo e nemmeno come gamba.
Una via di mezzo. Scelta discutibile e come già accennato dal video si vede trasformarlo in veicolo partendo dalla forma di arto.
Cerchermo di colmare questa lacuna creando istruzioni ad hoc!

Ruotiamo di 180 gradi tutta la parte grigia che sarebbe la coscia della gamba.
Solleviamo verso l’alto la parte superiore e ruotiamola di 180 gradi.
Facciamo scorrere fino a fine corsa la parte grigia sottostante.
Richiudiamo la parte superiore grigia e riportiamo la coscia nella posizione iniziale ruotandola di 180 gradi.
Estraiamo il cannoncino ruotandolo e poi estraiamo la canna. Premendo da sotto facciamo fuoriuscire la batteria di missili.
Ora è il momento di ripiegare in fuori i cingoli.
Una volta fatto questo andiamo a estrarre e piegare leggermente il piede/testa del veicolo, per poi far fuoriuscire la parte sottostante aiutadandovi premendone la parte esterna.
La parte sottostante è composta di due pezzi e il pezzo verso l’interno piegatelo di 180 gradi per appoggiarlo quindi all’altro.
Ora nel cingolo destro ripiegate quel pezzetto grigio chiuso e successivamente fate combaciare i perni con i fori predisposti nel corpo del veicolo.
Ora con il cingolo sinistro fate combaciare il perno con il foro presente e successivamente la parte sottostante del piede agganciatela con i perni ai fori sottostanti i cingoli.
Guardate bene l’interno del grosso buco quadrato e vedrete il buco tondo e un gancetto nella parte superiore.
Prendete la parte extra e sfruttando il foro tondo guardate il verso del gancetto e inserite all’interno.
Prendete la lama e inseritela seguendo la fessura facendo combaciare i perni con i fori presenti all’interno.
Il passaggio successivo per estrarre il cannone laterale è tirare con le dita la parte rossa esterna appoggiandosi agli angoli con le unghie fino a sentire un forte click.
Tenete insieme la parte superiore rossa e quindi piegatela verso l’esterno.
Avrete quindi il Cater Ranger in versione da combattimento, dove potrete richiudere tutte le armi ad eccezione della batteria di missili che viene tenuta ferma dal tappo extra.

Valutando questo veicolo la trasformazione non è complicata, ma la parte sottostante risulta sottodimensionata.
Ci volevano dei cingoli extra più grandi da agganciare e la batteria di missili poter essere richiusa anche con il tappo inserito.

Come considerazione finale questi veicoli sono belli da guardare ma presentano delicatezza in troppe parti e uno stand altrettanto delicato per posarli.
La somiglianza all’Anime è buona e questo gli fa guadagnare punti, ma con un pizzico in più di ingegno potevano essere realizzati ancora meglio.

Seconda Parte: Il Robot “Baldios”

Personaggio, snodi e mobilità

Eccoci arrivati alla seconda parte della recensione e a quella più breve se così vogliamo dire.
Una volta trasformate le gambe seguendo il video che in questo caso è molto dettagliato, le innestiamo nei perni delle anche.
La prima volta molti lamentano che siano dure, noi vi consigliamo di mettere il robot in forma eretta e fare forza perpendicolarmente su una superficie dura e piana.
Altro consiglio è quello di non mettere le lame alle gambe ma di farlo una volta che il robot è completo insieme al volto e al diadema rimossi precedentemente.
Una volta che il robot è completo il pathos che restituisce è molto elevato.
Se siete però amanti della posa a soldatino che imita i vintage in questo caso restereti delusi, perchè non è possibile farla.
La somiglianza con l’anime c’è tutta.
I difetti che erano presenti a veicoli si sono quasi azzerati.
Diciamo quasi perchè gli snodi delle spalle sono rimasti quelli che erano e quindi se li avete trovati duri seguite quanto detto di allentare le viti nel torace.
Gli snodi dei gomiti sono ottimi, mentre quelli dei polsi a sfera hanno la difficoltà di inserimento delle mani.
Magari utilizzate qualche prodotto oleoso per facilitare l’inserimento e estrazione.
Lo snodo centrale dell’addome permette un movimento basculante in avanti e rotatorio estremo.
Certo esteticamente vedere spezzare in due l’addome lascia un ampio vuoto alle spalle, ma che dal vivo si nota di meno.
Gli snodi delle anche reggono il modello senza problemi e ora risultano meno rigidi agganciati alle gambe.
Tutti i vari sportelli del bacino una volta aperti consentono i vari movimenti per poi essere riappoggiati e nascondere gli spazi vuoti.
Un utilizzo ottimo su questo fronte.
Gli snodi delle ginocchia sono buoni e non presentano particolari problemi.
Gli snodi delle caviglie sono a estrazione e nella nostra copia lo snodo destro è troppo rigido mentre quello sinistro risulta troppo morbido e rientra con troppa facilità.
Pose+ non si smentisce sulla posabilità dei suoi modelli e anche questo Baldios può assumere pose dinamiche impressionanti nonostante la forma cubettosa del robot stesso.

Come suggerimento: Quell’antiestetico punto nero presente sulla coscia sinistra può essere rimosso verniciando/colorando/ricoprendo il perno dello snodo del cannoncino del Cater Ranger.

Accessori e basetta espositiva

La confezione è ricca di accessori e questo si traduce in un’ampia gamma di possibilità espositive.
Vi sono parecchie mani tra cui scegliere oltre a quelle snodate che troverete già montate sul robot stesso.
Lo scudo ha un buon aggancio al braccio, ma l’aggancio tra scudo e quest’ultimo corre il rischio di staccarsi se sollecitato durante la posa.
A questo però si aggiunge che lo scudo può anche roteare entro un certo limite agganciato al braccio.
Le spade oltre a essere impugnate singolarmente possono essere unite con l’accessorio fornito in dotazione.
A questo si aggiunge la possibilità di creare le lancia lunga ben 40 cm. Anche se in questo caso non hanno fornito mani adeguate per sorreggerle e bisogna un attimo ingegnarsi.
I cannoncini laser che vanno agganciati alle spalline sono una chicca, presentano uno snodo per poter essere posizionati come si vuole.
Se avete difficoltà a rimuovere la parte gialla delle spalline, subito sotto vedete i due perni dove sono agganciate, quindi con l’unghia premete li per farli saltare fuori aiutandovi con l’altra mano.
La balestra è un’arma particolare e posarla senza che il robot sembri ironico non è proprio semplice.
La mazza ferrata con catena è molto scenica e la sua lunghezza permette di sbizzarirsi su come posarla.
La chicca è l’aggancio al bacino che permette non solo di tenerla in mano, ma quindi anche avvolta di lato.

La basetta espositiva può essere utilizzata per tenere le spade, lo scudo e i cannoncini laser esposti insieme al robot.
Però anche qui potevano fare un piccolo sforzo e realizzare una basetta all-in-one per contenere tutti gli accessori.

Stesso discorso per la basetta in modalità veicoli.
Hanno scelto solo due pose per esporre i veicoli con lo scudo che fa da aggancio alla struttura.
Scelta esteticamente accattivante ma che di fatto obbliga un’esposizione fissa senza ad esempio poter collocare i mezzi uno accanto all’altro. Bastava un pizzico di malizia in più aggiungendo agganci e qualche scelta per uno stand degno di nota e chissà magari anche il nome del mecha.

Considerazioni Finali

Siamo quindi arrivati alle considerazioni finali.
Questo Baldios è davvero bello, ci si diverte a posarlo, a tenerlo in mano sentendo di avere un chogokin in mano.
Cosa però non ha funzionato? Cosa non ci fa gridare e dare un voto altissimo a questo modello nonostante dalle foto sembri uno spettacolo?
Il modello sembra essere stato realizzato da un’altra azienda e fabbrica, come se Pose+ avesse solo supervisionato.
Il controllo qualità non è stato all’altezza e in varie parti si notano segni di sprue rimosse troppo o non rimosse a dovere.
Qualche piccolo punto di vernice qua e la (anche se questo per un prodotto in serie è normale).
Gli snodi hanno avuto bisogno di una calibratura e sinceramente un modello che esce di fabbrica almeno la mobilità che sia controllata a dovere.
Metterci così tanto le mani ci ha fatto un attimo deludere, aggiungendo che imparando dove fossero i difetti molti snodi si sono allentati.
Uno tra tutti è il perno dello snodo della spalla, quello che si trova nel torace. E’ in plastica e rischia la rottura se maneggiato in malo modo,
considerando comunque che le braccia sono una di quelle cose che vengono molto sollecitate, vi lasciamo capire cosa può accadere.
Per il resto resta un buon modello, da tenere in vetrina e attualmente l’unico Baldios moderno per cui la scelta resta limitata.
“Pose+ questa volta ha centrato il segno sul soggetto, ma non ha realizzato un capolavoro andando a produrre un chogokin che può considerarsi un buon modello, ma non ottimo!”

Ora vi lasciamo un po’ di suggerimenti, trucchi, consigli e precauzioni da adottare.
Attenzione alcuni passaggi sono per esperti…

Passaggio per stringere il perno delle spalline

Per stringere il perno in plastica che sorregge lo snodo delle spalle continuate e rimuovete le viti precedenti, togliendo il pezzo che tiene il perno delle spalline…

Rimontate tutto e avrete migliorato la solidità del perno in plastica, ma fate comunque attenzione.

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