[Recensione] Sentinel : Daikyojin King Star “Time Bokan Series Yattodetaman” Riobot

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Sentinel Riobot Timebokan Series Yattodetaman Daikyojin e Daitenba.
Recensione testuale con foto.
Prezzo: 38.500 yen
Tatsunoko Production.

Introduzione:
Salve ragazzi, dopo aver ricevuto da pochi giorni la mia copia di questo prodotto, il Kingstar di Sentinel, ho deciso di fare una recensione, mostrandovi alcune caratteristiche del prodotto e quello che penso.
Uscita molto attesa, ma anche abbastanza chiaccherata per l’occasione sprecata da parte di Sentinel che si è limitata al “compitino”, proponendo un soggetto in una delle sue linee di punta, la “riobot”, dove spesso si fa uso del diecast.
Detto questo, chiaramente questo prodotto non è nè un chogokin, nè un gokin. E’ un’action figure. E sono le caratteristiche tecniche a confermarlo.
Uscita contraddistinta anche da un prezzo molto elevato, che purtroppo non fa altro che accentuare il disappunto per un robot, molto atteso in tutto il mondo.

Confezione: La confezione è avvolta da un blister di plastica, non molto protettivo, ma svolge bene la sua funzione. Una volta tolto, possiamo ammirare la scatola e il design scelto, che come potete vedere dalle foto, si ispira velatamente ai classici vintage, mettendo comunque in bella mostra, la reinterpretazione di Sentinel per questo prodotto. Il cartone e il suo spessore, rientra nella norma per le produzioni di questo settore, nulla di particolare. ;)

Dimensioni della confezione:

Il Box misura le seguenti dimensioni : altezza 24,5cm x larghezza 30 cm x profondità 15cm  . Nel retro e ai lati possiamo ammirare il Kingstar nelle diverse combinazioni.

Presente un pratico e bel libretto di istruzioni a colori, ben fatto, anche se non proprio dettagliato nelle varie possibilità di combinazione. Un bel lavoro, su questo aspetto, ho visto lavori peggiori. Ci siamo insomma, brava Sentinel. Misure: 20,5cm di altezza e larghezza 14,5cm .

All’interno niente polistirolo e nemmeno me lo aspettavo per la tipologia di prodotto, solo dei classici blister in plastica trasparenti. Tutto risulta comunque ben alloggiato e studiato, non ho trovato pezzi fuori posto, nè tantomeno rotture o altre problematiche.

Troviamo il corpo del robot, Sagittarius e tutti gli accessori a corredo: 2x di mani aperte, 2x di pugni chiusi, 2x di pugni per spade e alabarda, 2x di spade, 1x alabarda, 1x arco, 1x freccia, cannone per modalità tank, cockpit per modalità astronave, basetta espositiva, bracci per basetta 2x, ali di Sagittarius e coda da inserire a incastro, ali di Kingstar, anch’esse da inserire.
La basetta nera misura 17,8 cm ed è alta 2 cm

Foto comparativa con un classico vintage: Sagittarius Unifive e Sagittarius Sentinel. Ovviamente, a parte gli anni tra i due ci sono molte differenze. Il primo, è in diecast e presenta una finitura lucida praticamente per intero, mentre il Sagittarius di Sentinel è interamente in plastica, fatta eccezione per alcuni punti di snodo e meccanismi interni per avviare le combinazioni. Un vero peccato. Si noti inoltre, la differente scelta di colore dei due prodotti. Qua mi sento di promuovere Sentinel che almeno per le parti verniciate, ha fatto un buon lavoro. Pessime le parti verniciate in pasta a mio avviso nel 2022 e con 38.500 yen sono inaccettabili!

Il Kingstar, protagonista di questa proposta Sentinel, risulta piccolo, ragazzi è praticamente un S.R.C. di Bandai.. anche qui, nota dolente, dimensioni da rivedere, assolutamente non ci siamo e il coro è praticamente unanime per qualsiasi recensore. La sua altezza complessiva è di circa 16 cm se contiamo cresta e ali posteriori, peso anche qui deludente – solo 145 grammi :| , diecast pochissimo, parte degli stinchi e forse bicipiti o spalle interne (ma non ne sono sicuro) e alcuni snodi interni. Come detto in introduzione, definirlo gokin o chogokin, non è corretto, è un’action figure in tutto e per tutto. Buona la verniciatura, bellissimo il simbolo al petto dorato, meno e male, le parti in plastica non verniciate. Anche qui, abbiamo un prodotto con buoni standard qualitativi a livello di verniciatura, alcuni punti però, sono da rivedere e inoltre alcuni agganci sono a rischio sverniciatura. L’espressione del viso è così così, da questo punto di vista, se notiamo lo shokugan modelling project di Bandai, abbiamo maggiore fedeltà alla controparte animata. Le proporzioni sono nella norma, il robot è piccolo, non restituisce quella sensazione di imponenza che invece ci si aspetterebbe. Buoni gli snodi, il vero punto di forza di questo prodotto, è proprio la posabilità.

Paragone quasi obbligato con il “superstite” vintage Daikyojin Unifive. Ovviamente è un paragone di simpatia e di semplice comparazione tra due soggetti cui sono sicuro l’unifive, molti hanno in vetrina. Questo robot infatti prima di Sentinel, non aveva avuto praticamente alcuna degna rappresentazione, togliendo il vintage e appunto, l’unifive. Evolution Toy? No, quello per me non merita alcuna considerazione perchè non lo ritengo un modello da collezione. Questo Sentinel riesce comunque nell’intento di fare la sua figura, certo, abbiamo già detto che è piccolo, ma riesce a fare delle pose eccezionali, quella con l’arco, con la spada, con l’alabarda, insomma, vi potete sbizzarrire in qualsiasi cosa, tenendo ovviamente in considerazione certi limiti, come ad esempio i piedi che nonostante una discreta mobilità, non consentono di fare chissà cosa. Ma siamo già a ottimi livelli di posabilità per gli amanti delle pose “action”, su questo non vi è dubbio.
Kingstar riesce a muovere le braccia sia lateralmente che in avanti, lo snodo metallico interno al frame, all’altezza delle spalle, riesce ad accentuare la piega del braccio consentendo di poterlo posare come più piace. Essendo un’action figure, Sentinel ha puntato tutto propro su quest’aspetto, dandoci notevoli possibilità di esposizione. Se lo si guarda proprio guardando questi parametri di giudizio, sicuramente soddisferà tutti quelli che non badano al metallo o al bestione di 25 cm.

Notare infatti, come risulta facile la classica posa con l’arco. Su tutti gli accessori, menzione particolare per la cura della verniciatura, sono appaganti e bellissimi da vedere. Proprio l’arco, dalle dimensioni generose, va impugnato nel braccio sinistro con una mano dedicata che lo impugna saldamente, tramite un sistema semplice ed efficace. Questa sembra una soluzione sempliciotta, invece va fatto un plauso a Sentinel, perchè si evitano rischi che l’arco possa cadere rovinosamente, assieme alla freccia. Ottimo!
La testa ruota abbastanza agevolmente, non molto in alto però, anche se il busto, consente di essere ruotato e di essere allungato e portato all’indietro, consentendo la posa desiderata. Queste parti a scatto o ad attrito, mi sembrano veramente robuste e solide, non ho mai avuto la sensazione che qualcosa possa cedere. E meno male!

Come potete notare dalle foto, mi sono divertito abbastanza nell’inventare alcune pose. Questo ha parzialmente fatto dimenticare il mio disappunto per la dimensione del robot, dei materiali e di quanto speso. La posa con il cavallo rampante, come Sentinel ci aveva fatto vedere in alcune foto promozionali, è possibile. Attenzione però, è una posa che richiede MOLTA attenzione e se non si equilibrano i pesi e la postura di Sagittarius, il rischio che tutto possa cadere, è sempre in agguato. Ci ho smanettato un pò, ma non più di tanto, l’esperienza coi robot, mi aiuta molto in tal senso e come vedete dalle foto, si riesce. Col robot si può fare pure, tenendo conto che aggiungete peso e l’unica cosa che ho notato, è che le zampe del cavallo, avrebbero dovuto essere più solide e con uno snodo a cricchetto o con meccanismo metallico, capace di far reggere questa particolare posa. Anche se poi, tutti lo mettiamo in vetrina in modo normale.

Mi scuso perchè come si evince dalle foto, ho dimenticato di estrarre i corni laterali di Sagittarius..

Qualche foto comparativa con il Great Mazinger Super robot chogokin di Bandai. Più o meno siamo lì..anche se il Kingstar è un pò più alto. L’aspetto esile e non massiccio, probabilmente accentua il problema delle dimensioni ridotte del prodotto.

Seguono alcune foto comparative per farvi rendere conto dell’altezza, con il Brave Gokin, riportato allo splendore che merita dall’amico Paolo. Vernicia meglio lui di molte altre aziende, questo è sicuro! 8-) e poi con il Mazinger Z gx-70 di Bandai che notoriamente, è uno dei robot più bassi tra i Nagaiani.

Le trasformazioni.
Le combinazioni sono piuttosto semplici soprattutto se conoscete il soggetto. Ma anche per chi è alle prime armi, non è nulla di particolarmente complicato. Le istruzioni aiutano a seguire tutti i passaggi, evitando errori. Per preparare Sagittarius alla trasformazione in battle tank o carroarmato, bisogna tirare all’altezza degli snodi come vedete in foto. Così facendo, si può ripiegare la zampa per intero, portandola all’indietro. Vi consiglio durante questi passaggi, di rimuovere gli scudi di Sagittarius, perchè si staccano facilmente e rischiano di cadervi per terra.

Zampe posteriori: Anche qui, vanno ripiegate, per poi applicare “i cingoli” tramite un aggancio ovviamente plastico a pressione, ma ben studiato devo dire. Non ho riscontrato alcun problema. Non dimenticate di piegare lo snodo metallico interno delle zampe posteriori, portandolo su. In questo modo, si livella il tank, in modo da farlo appoggiare sul piano in modo pratico e sicuro, come potete vedere dalle foto.

Dopo questi passaggi, aprite il coperchio sul dorso di Sagittarius, ripiegate come vedete in foto la testa e chiudete di nuovo il coperchio. Attenzione, assicuratevi di aver piegato bene la testa per evitare pressioni indesiderate e conseguenti danneggiamenti.

I cannoni da applicare alla testa, non dispongono di un meccanismo di aggancio ben saldo. Questa parte doveva essere studiata meglio da Sentinel. Il rischio che possano cadervi a terra, è elevato. Nemmeno lo sportellino che si appoggia al collo di Sagittarius, consente un aggancio ben saldo. Un peccato.

Combinazione in centauro:

Preparate il Kingstar rimuovendo per comodità le ali posteriori (volendo possono rimanere agganciate, basta fare attenzione!) e ruotando i pannelli bianchi degli stinchi. Le alette, secondo le intenzioni di Sentinel, andrebbero a simulare le ali posteriori. Ma non c’è bisogno, perchè come già riportato, potete mettere le ali più grandi nella schiena e rendere più gradevole l’impatto estetico.

A questo punto avete due scelte: o rimuovere completamente le gambe, partendo dall’estrazione in prossimità della coscia e del gonnellino, oppure, come faccio vedere chiaramente in queste foto, ripiegando le gambe all’indietro. Nella parte bassa interna degli stinchi, vi è un aggangio per consentire alle gambe di stare ben salde e ferme. Su questo aspetto, alcuni hanno lamentato sverniciature, essendo l’aggancio tra parti metalliche. Io ho applicato un pezzettino di pellicola per alimenti e non ho avuto il problema. Essendo comunque una piccolissima parte, anche se dovesse sverniciarsi, non è che si vede granchè! Certo, non fa mai piacere quando si verificano queste cose, soprattutto perchè si spende molto e per noi sono oggetti da esposizione che devono essere perfetti. Tutte aspettative più che lecite!

Durante la combinazione, dovete estrarre i piedi che sono agganciati tramite un classico perno sferico a pressione. Tirate con decisione e verrà via abbastanza agevolmente. Occhio ad alcuni parti, perchè potrebbero staccarsi.

Nel dorso di Sagittarius, trovate dei perni da sollevare e i due perni con il buco (che servono se sganciate completamente le gambe) che vanno ripiegati internamente. Kingstar si aggancerà tramite un piccolo perno metallico che andrà inserito con molta calma. Devo essere sincero, non mi sento di appoggiare questa scelta tecnica, poteva essere studiata meglio, c’è sempre il rischio che qualcosa possa andare storto. Ovviamente, se scegliete questa posa definitiva per la vostra vetrina, il prodotto andrà maneggiato per il verso giusto, sennò rischiate un patatrac colossale.

Attenzione a questa posa, non facile da realizzare. Cercate un equilibrio con i pesi e fate molta attenzione. A me non è successo niente, però le zampe non garantiscono una posa salda e sicura, il rischio che possa cedere per via del peso e delle soluzioni tecniche alle zampe, è elevato. A mio avviso, a meno di avere dei validi supporti che lo tengano fermo, questa posa in vetrina, è assai rischiosa e improponibile. Al minimo tremolio, tutto andrà giù nel ripiano. Occhio!

Difetti:

Ho notato segni di sprue negli avambracci del robot e nella parte inferiore di Sagittarius come vedete in foto. Sono comunque piccolissimi e non si notano più di tanto. Giusto però, evidenziarli, anche perchè sono cose evitabili con un minimo di attenzione.

La combinazione Kingstar in carro da combattimento, è semplice nulla di complicato. Seguite le istruzioni che ho scritto in precedenza, ricordando che la testa di Sagittarius, andrà ripiegata totalmente al suo interno, richiudendo il coperchio. A questo punto, potete agganciare sopra il Kingstar, che si basa su un semplice aggancio di metallo che si inserisce in modo semplice che tuttavia non dà garanzia di stabilità, come ho già riportato. Fate attenzione se volete ottenere questa posa nella vostra vetrina. Appunto: i cingoli posteriori ovviamente non ruotano e non sono di materiale gommoso come per altri robot, ma di materiale plastico abbastanza rigido e tutto sommato efficace.

Trasformazione in astronave:

Questa è una trasformazione particolare, non complicata ma che richiede alcuni passaggi precisi. Partiamo dalla testa, si apre il coperchio nella schiena di Kingstar e si porta all’indietro la testa. Badate di fare attenzione prima di richiudere, assicuratevi di non fare danni. Procedete con calma e mai di fretta.

Le paratie gialle agli stinchi vanno sollevati e piegati. Così come le braccia, che vanno piegate in avanti all’altezza delle spalle, rimuovendo i pugni. Quindi fate rientrare gli avambracci col bicipite con il classico sistema a scatto. Vi servirà applicare il “cockpit di comando” che trovate nel blister degli accessori. Applicatelo sfruttando gli snodi sferici degli avambracci e assicuratevi che il perno posteriore sotto, si agganci nel petto centrale del Kingstar. Non è complicato, seguite questo passaggio con la dovuta attenzione.
Anche le gambe vanno fatte rientrare – stinchi sulle cosce del robot- sempre con cautela e assicurandosi che tutto sia allineato.

Non dimenticate di estrarre la punta dei piedi come ho fatto io. Purtroppo me ne sono accorto dopo aver fatto le foto.

A questo punto, avete ottenuto l’astronave con cui appare Kingstar. Se volete, potete sfruttare la basetta e i braccetti inclusi di piccoli supporti dal pratico aggancio, per simulare delle fly pose.
Devo dire che il tutto è ben saldo e se decidete per questa opzione di esposizione, non vi è alcun rischio, tutto risulta ben stabile ed efficace.

Conclusioni finali e voti :

Non è mai facile recensire un robot come il Kingstar, essendo già particolare di suo perchè trasformabile e combinabile col suo fido destriero. Questo prodotto si rivolge agli amanti delle pose action, difatti è possibile tramite i numerosi punti di snodo, ottenere le più svariate pose dinamiche. E il risultato in vetrina sarà garantito. Bisogna essere obiettivi ed onesti con le possibilità offerte da questa action figure, perchè se la si guarda sotto quest’aspetto, allora siamo a ottimi livelli.
Diverso invece il discorso legato ai materiali e al prezzo. Già di listino, 38.500 yen sono a mio avviso esagerati e giustamente si pensa ad altri paragoni con altri prodotti e aziende.
Qua siamo praticamente allineati al prezzo di un PosePlus, il che è una roba indecente per quel che offre il prodotto.
Di conseguenza è logico che viene da pensare, perchè è così piccolo? Perchè c’è così tanta plastica, perchè alcune parti non sono verniciate? Per il costo del modello, era più che lecito, fare di più e offrire un prodotto da collezione ancora più esclusivo e particolareggiato. Io stesso nutrivo delle aspettative diverse da quello che poi mi sono ritrovato a recensire, ma tutto sommato è godibile, in vetrina non sfigura affatto accanto a qualsiasi altro prodotto, soprattutto se si predilige la classica posa a centauro con arco e freccia incoccata. Un bel vedere, da sempre questo robot si fa apprezzare per questo. Probabilmente Sentinel non ha “voluto osare” più di tanto, limitandosi al compitino facile facile e nemmeno a soluzioni tecniche di chissà quale trovata..anzi alcune sono per me da rivedere. Però se vi ha fatto acido o aria allo stomaco il vomitevole Evolution Toy, se l’Unifive vi ha stancato e bramate una versione alternativa, particolare e parzialmente rivisitata di questo robot con Sagittarius moderno e aggressivo, beh potete sicuramente farci un pensierino…anche se il prezzo è elevato.
Personalmente attendo una degna, imponente versione con le migliori tecnologie da PosePlus o Blitzway 5ProStudio, le uniche a mio parere che potrebbero veramente realizzare, qualcosa di altamente spettacolare e appagante.

Confezione: 7,5
Verniciatura: 7
Materiali: 7,5
Tecnica e trasformazione: 7,5
Impatto estetico: 8
Posabilità: 8,5
Accessori: 8,5
Rapporto qualità/prezzo: 4

 

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