[Recensione] Bandai: Soul Of Chogokin GX-23 Zambot III

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ROBOT

NOME: Zambot III

ALTEZZA: 256 mm

MATERIALI: Metallo – Plastica

PESO: 767 grammi

TRASFORMABILE: No

COMPONIBILE: SI

ARTICOLAZIONI: Miste

FINITURA: Lucida

VEICOLI

NOME: Zambo-Ace

PESO: 81 grammi

ALTEZZA: 130mm

NOME: Zambul

PESO: 304 grammi

NOME: Zambase

PESO: 426 grammi

ACCESSORI

MATERIALI: Plastica

BASETTA ESPOSITIVA E PORTA ACCESSORI: No

PORTA ACCESSORI: Si

LIBRETTO ILLUSTRATIVO: Si

DESCRIZIONE

Fin dall’inizio della serie s.o.c, ho sempre sperato che un giorno uscisse uno dei miei robot preferiti: lo Zambot III!….Alla fine Bandai ha premiato le mie speranze. La scatola ha dimensioni molto generose ed al suo interno sono presenti due contenitori in polistirolo stipati uno sull’altro:

– in quello superiore sono alloggiati nella parte sinistra lo Zambird, lo Zambul e lo Zambase e nella parte destra gli accessori più grandi dello Zambot III

– in quello inferiore ci sono: a destra il resto degli accessori dello Zambot III e a sinistra un blister in plastica trasparente contenente quelli dello Zambo-Ace.

Estratti i mezzi dal loro alloggiamento, si nota subito la presenza di molta lega metallica e di molta plastica, necessaria ad evitare danni per lo sfregamento ed il contatto delle parti quando i mezzi eseguono le trasformazioni e si uniscono nello Zambot III.

ZAMBO ACE – ZAMBIRD

Lo Zambo Ace (fig. 1) è in grado di trasformarsi in Zambird (fig. 2) e, in una porzione del busto, nel collo e nella testa dello Zambot III. E’ realizzato usando plastica e metallo. La testa è ben realizzata e leggermente direzionabile. Il busto ha la parte frontale apribile a compasso e, al suo interno, vi è alloggiata la testa dello Zambot III nella quale, grazie ad un sistema telescopico, viene integrata quella dello Zambo Ace in fase di trasformazione.

Le spalle sono articolate tramite un’unica articolazione sferica, che permette una buona flessione ed estensione del braccio, mentre è limitata nell’angolo di abduzione e adduzione; i bicipiti hanno un’articolazione a resistenza che permette la rotazione sul proprio asse degli arti superiori. La flessione e l’estensione del gomito sono garantite da un’articolazione a resistenza. Le mani sono intercambiabili grazie ad un attacco con perno sferico. Le anche sono dotate di tre articolazioni: una per l’estensione e la flessione, una per l’abduzione e l’adduzione e l’ultima per la rotazione sull’asse delle cosce. Il ginocchio è articolato, mentre i piedi possono essere solamente flessi ed estesi, a danno dell’estetica quando il modello ha le gambe con un buon angolo di abduzione. Sul collo dei piedi ci sono due vetrini trasparenti apribili grazie a due cerniere che permettono di vedere le cabine di pilotaggio del robot. Le ali sono leggermente movibili a compasso, tramite due cerniere, e sono agganciate al robot ad incastro per mezzo di perni. Le braccia e le gambe sono dotate di un sistema telescopico, che consente loro di retrarsi in fase di trasformazione.

ZAMBUL

Lo Zambul è un carro armato (fig. 3) realizzato in lega metallica e plastica. Una volta trasformato, diventa le spalle, le braccia, il petto e l’addome dello Zambot III. Nell’anime i cingoli cambiavano le loro dimensioni durante la trasformazione, ma nel S.o.c non é possibile; il modello, quindi, è stato dotato di due tipi di cingoli:

– il primo, in scala ha il treno di rotolamento funzionante, cingoli in gomma, è rimovibile in fase di trasformazione ed ha il compito di coprire i cingoli fissi non in scala col modello quando è in versione carro

– il secondo, realizzato in plastica, non funzionale, di piccole dimensioni, resta fisso sul modello.

E’ dotato di trivelle perforanti rimovibili; peccato non siano funzionali come la trivella del GX 06 G2!

E’ possibile dotarlo anche di un cannone.

ZAMBASE

Lo Zambase è un velivolo (fig. 4) realizzato in lega metallica e plastica. Si trasforma nel bacino e nelle gambe dello Zambot III.

Il vetrino azzurro trasparente non è apribile. Le ali anteriori e posteriori sono chiudibili tramite delle cerniere. I cingoli posti nella parte posteriore, sotto le piante dei piedi, sono di plastica e non sono funzionali. I carrelli di atterraggio sono apribili e richiudibili all’interno delle cosce.

ZAMBOT III

La trasformazione dei tre veicoli scorre precisa e veloce; gli incastri sono ben realizzati e molto precisi, anche se molte parti che vanno a contatto tra loro sono plastica su metallo; bisogna comunque prestare la dovuta attenzione per non rigare la verniciatura. Una volta montato, l’insieme risulta molto solido e stabile (almeno nel mio caso). Esteticamente è veramente molto bello, credo che sia tra i gokin più riusciti sotto questo profilo.

TESTA (Zambird)

Personalmente, la trovo molto ben scolpita. La mezzaluna è applicata alla testa tramite un piccolo perno metallico. E’ possibile solamente ruotarla in senso orario e antiorario……un vero peccato! Forse, presa ben in esame la trasformazione, meglio di così non si poteva fare!

BUSTO (Zambird-Zambul-Zambase)

Il busto nasce dall’unione di: Zambird, Zambul e Zambase. Lo Zambird si inserisce perpendicolarmente all’interno dello Zambul e viene bloccato e tenuto in sede da due fermi a cerniera; lo Zambul si aggancia allo Zambase ad incastro e viene bloccato da due fermi presenti sul bacino di quest’ultimo.

Una volta assemblato, l’insieme non è articolato.

SPALLE & BRACCIA

Le spalle hanno due articolazioni: una a scatto per la flessione e l’estensione, una a resistenza per l’abduzione e l’adduzione laterale del braccio. Il bicipiti sono articolati in modo tale da permettere la rotazione oraria e antioraria degli arti superiori sul proprio asse. Il gomito è articolato in flessione ed in estensione grazie all’utilizzo di un’articolazione a resistenza. Gli avambracci sono dotati di sistema telescopico, necessario per poter effettuare la trasformazione. Le mani sono intercambiabili ed hanno la possibilità di essere leggermente direzionabili.

ARTI INFERIORI

Le anche sono dotate di articolazioni, ma i loro movimenti sono, purtroppo, molto limitati! Il ginocchio si può flettere ed estendere tramite un’articolazione a scatti. Le caviglie consentono solo una leggera flessione anteriore del piede, mentre la flessione plantare, legata alla trasformazione, è di 90°. Un vero punto debole, purtroppo, le articolazioni delle gambe dello Zambot! L’unica articolazione leggermente funzionale è quella del ginocchio, il resto è da cestinare e riprogettare. Pensate che molti definiscono i modelli con poca mobilità affetti dalla “sindrome di Zambite”.

ACCESSORI

Gli accessori sono tutti quelli visti nell’anime; nel complesso sono ben realizzati anche se la plastica usata per certi componenti è scadente.

VERNICIATURA

La verniciatura è nella media Bandai: molto spesso è lo strato di rosso e di blu. Curati e privi di sbavature sono i dettagli più piccoli. Alcune pannellature, messe in risalto da una leggerissima marcatura nera, sono ottime.

CONCLUSIONI PERSONALI

Da salvare del progetto GX 23 c’è:

– tutta la parte che riguarda gli arti superiori, dotati di un’ ottima mobilità

– l’estetica molto accattivante

– la trasformazione dei mezzi, molto semplice, precisa, funzionale e vicina all’anime.

Da cestinare c’è:

– tutto ciò che riguarda gli arti inferiori, dalla vita in giù. E’ un modello quasi del tutto statico

– il 50% delle plastiche, troppo leggere e scadenti.

Sinceramente, mi sarei aspettato molto di più da questo GX e da Bandai, sia sotto il profilo qualitativo che sotto il profilo delle articolazioni.

Dopo il Dancouga GX 13, mi sarei aspettato soluzione tecniche che avrebbero surclassato sia quest’ultimo che il Combattler V GX 03, affetto, anche lui, da semi immobilità degli arti inferiori. Invece, Bandai si è leggermente persa per strada, perdendo di fatto una sfida che, con un pizzico di ingegno in più, avrebbe vinto a mani basse. Intendiamoci, esteticamente il modello è uno dei s.o.c più riusciti e nel complesso merita un voto di sufficienza, ma non oltre!

Se amate il soggetto o siete affetti da “collezionismo accanito”, come il sottoscritto, comperatelo tranquillamente; in vetrina, scomposto nei veicoli o unito nello Zambot III, ha il suo fascino. A tutti gli altri consiglio di vederlo di persona, qualora fosse possibile, e poi decidere in tutta tranquillità se fare l’acquisto o aspettare una futura versione R.

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