[Recensioni] Bandai: Soul of Chogokin DX 1 MAZINGA Z

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Ecco finalmente arrivato il Mazinga Z DX prodotto dalla Bandai per festeggiare il 40° anniversario della nascita di quest’ultimo. Si tratta del modello di punta della linea Bandai Tamashii e a quanto sembra diventerà l’evoluzione naturale della serie Soul of Chogokin. E’ un modello che per dimensioni e costo circa (400 euro circa ) si colloca nella fascia alta del collezionismo, ragion per cui è un’acquisto da fare solo se si è veramente convinti al 100%. Parliamo ora del modello e scopriamo se ne vale la pena!!!!! La scatola è enorme ed è dotata di una maniglia per il trasporto, all’esterno è avvolta da una copertura scorevole di cartone su cui sono riportati il nome del modello e alcune immagini di quest’ultimo, una volta rimossa tale copertura scorrevole possiamo ammirare la scatola vera e propria la cui grafica è davvero molto accattivante. Al suo interno sono presenti 5 scatole di cartone di colore nero contenenti:

MAZINGA-Z-DX-LISTA-PARTI 2

Mazinger Z, Hangar /base espositiva, testa con armatura, collo con armatura, armatura spalle dx/sx, armatura petto, armatura bicipiti dx/sx, armatura addome, armatura avambraccio dx/sx, armatura bacino, armature cosce dx/sx, armatura gambe dx/sx, armatura piedi dx/sx, hover pilder, piastre pettorali dx/sx, piastre pettorali semitrasparenti dx/sx, testa con armatura dx, collo con armatura dx, testa senza armatura, collo senza armatura, armatura petto dx/sx, armatura addome dx/sx, armatura bacino dx/sx, pugno chiuso dx/sx, armatura pugno dx/sx, mano articolata dx/sx, avambraccio dx/sx, telecomando infrarossi, 2 mezzi per la manutenzione del robot.
Una volta estratto dalla confezione il modello si presenta privo di tutte le armature frontali mentre è dotato di quelle posteriori le quali non sono rimovibili. E’ alto circa 310 mm, pur avendo un’altezza di tutto rispetto mi ha impressionato il suo peso, senza l’armatura frontale è veramente molto leggero (633 grammi) in quanto la struttura interna e i pannelli posteriori non rimovibili sono per il 90% realizzati in materiale plastico!
Quasi tutte le parti dell’armatura frontale sono realizzate invece in lega di metallo e sono molto pesanti, si montano sullo scheletro interno per mezzo di calamite e incastri molto precisi, questo fa si che il modello a montaggio finito e a posa fissa risulti essere molto stabile e solido, purtroppo però c’ è da segnalare che alcune parti possono staccarsi quando il modello viene manipolato per fargli assumere alcune pose più dinamiche. Questo tipo di “difetto” mi sembra diciamo “normale” dal momento che si riscontra in un modello nato principalmente per essere esposto e ammirato e non per essere diciamo”giocato”.
Se montare l’armatura sullo scheletro interno è un’operazione facile, non si può dire la stesso per il montaggio dei gomiti ai bicipiti!!! Infatti questo passaggio risulta essere un pò troppo difficoltoso e bisogna per forza di cose studiarsi per bene le istruzioni prima di cimentarsi in tale avventura e rompere qualcosa! Si tratta infatti di un sistema ad incastro molto precario nella tenuta e molto delicato nelle strutture!
Finito il montaggio il modello risulta essere comunque abbastanza ricco di metallo e con un peso complessivo di 1053 grammi.
La ripartizione omogenea di quest’ultimo sull’intera altezza del modello lo rende molto ben bilanciato e stabile sull’appoggio.
Ora passiamo al piatto forte di questo DX………..il frame interno! Nei titoli di coda del cartone animato “Mazinga Z” si vedevano chiaramente i spaccati del robot, lo scheletro interno di questo modello è direttamente ispirato a tali spaccati!

Il livello dei dettagli del frame interno è a dir poco incredibile, tutti i dettagli sono curati al massimo e ogni parte è verniciata con estrema cura. Si tratta di una vera e propria sinfonia di dettagli e colori in grado di stregare qualunque sguardo vi si posi!!!
Grazie al sistema delle armature rimovibili è possibile esporre il modello in tre differenti configurazioni:

– completamente corrazzato

– con il frame totalmente a vista

– corrazzato per metà.

dx-corazze-confronto

Pur essendo lo stampaggio delle parti e la qualità della plastica usata per la sua realizzazione di altissimo livello io personalmente visto il costo del modello avrei preferito che Bandai lo realizzasse in lega di metallo!

TESTA

La testa è articolata ed è dotata di una buona mobilità generale, gli occhi sono corredati di led luminosi.
Le sezioni rimovibili del volto sono tenute in sede da dei piccolissimi incastri, basta veramente poco per staccarle e farle cadere in terra! Il Pilder è rimovibile ed è dotato di ali richiudibili e di capottina trasparente.

BUSTO

Il busto è diviso in due parti: torace/addome e bacino.
Esse sono tenute insieme da un’articolazione centrale che consente il solo movimento verso sinistra o verso destra delle due parti sul proprio asse verticale.
Al centro del petto una volta rimosse le armature troviamo un blocco di plastica rimovibile (freccia verde) che racchiude in se il sistema che gestisce le luci e i suoni del modello.
Al centro di tale blocco c è alloggiato il suo interruttore (freccia rossa). L’impianto elettrico è alimentato da due pile ministilo.

L’idea di mettere l’interruttore on/off in questa posizione non è stata di certo molto brillante in quanto sia con l’armatura intera che con le due mezze armature dx/sx montate non è possibile accedervi, mentre diventa accessibile anche se non facilmente quando si monta una sola delle due sezioni dx o sx dell’armatura.
Sicuramente il posto più adatto per collocare tale interruttore era sulla schiena, in questo modo sarebbe stato facilmente accessibile con qualunque tipo di configurazione!
Le piastre pettorali possono essere sostituite grazie a degli attacchi calamitati, quest’ultimi però mi sembrano un pò sotto dimensionati per il lavoro che devono svolgere! L’illuminazione di quest’ultime risulta essere molto debole, un vero peccato!
Non è presente purtroppo il sistema di sparo a scatto per il missile centrale!

foto-interno-pile-dx 2

disegno-interno-dx-pile

SPALLE & BRACCIA

Le spalle del modello sono mobili grazie a due articolazioni a scatti:

– una per il movimento di flessione, estensione e circonduzione.

– una per il movimento laterale di abduzione e di adduzione.

L’estensione e la flessione del gomito sono affidate ad un’articolazione a resistenza, montata in maniera fissa sul gomito ed in maniera rimovibile sul bicipite, grazie ad un sistema ad incastro.
Come già descritto in precedenza il montaggio di tale articolazione risulta essere un pò troppo complicato.
C’è da dire poi che l’articolazione dal punto di vista funzionale non è proprio il massimo come non è il massimo dal punto di vista estetico!
Quando il gomito viene flesso al massimo si crea infatti un’antiestetico spazio vuoto, non capisco perchè Bandai non abbia usato per questo modello le già collaudate articolazioni calamitate viste nei gx01, gx01r, gx01r+, gx02, gx02r etc.
Sia i bicipiti che gli avambracci possono ruotare in senso orario o antiorario sul proprio asse.
Le mani sono intercambiabili grazie ad un perno a testa sferica montato sull’avambraccio all’altezza del polso, il quale si inserisce a pressione all’interno dei fori posti nella parte posteriore delle mani.

ARTI INFERIORI

Nell’anca sono poste due articolazioni a scatti:

– una per la flessione e l’estensione

– una per l’abduzione e l’adduzione.

Purtroppo l’escursione della flessione e dell’estensione delle cosce risulta essere veramente troppo limitata!
Sicuramente si poteva fare molto meglio, sarebbe bastato per esempio l’utilizzo di un’articolazione telescopica per donare maggiore mobilità alle cosce, consentendo cosi all’utilizzatore finale di potersi sbizzarire con qualche posa un pò più dinamica!

Le ginocchia sono dotate di un’ottima mobilità generale e di un’articolazione a scatti che ne garantisce la tenuta, mentre le caviglie dotate di un’articolazione sferica permettono ai piedi di effettuare la flessione, l’estensione, la supinazione, la pronazione e la rotazione interna ed esterna.

VERNICIATURA

La verniciatura è molto curata, ben stesa e con una finitura del tipo lucido.
Tutte le pannellature sono perfettamente delineate dalla vernice e prive di sbavature.
Non sono presenti tonalità differenti tra i vari colori.

ACCESSORI

Sono realizzati in plastica e sono di ottima fattura.

HANGAR

L’hangar espositivo è ottimamente realizzato e svolge in maniera egregia il suo scopo, molto bella l’idea di dotarlo di mini faretti luminosi. Non trovo invece molto congeniale la collocazione dell’interruttore on/off dei faretti nella parte posteriore della base dell’hangar. Ogni qual volta infatti lo si deve azionare bisogna spostare tutto l’hangar rischiando cosi di far cadere qualche accessorio se non lo stesso Mazinga! Sarebbe stato meglio alloggiarlo direttamente sulla parte frontale della base e mimitizzarlo magari dandogli la forma di qualche accessorio.
L’alimentazione dei faretti è garantita da tre batterie poste sotto la base, personalmente avrei preferito un’alimentatore di rete più comodo e funzionale.

TELECOMANDO

Il telecomando è dotato di sei pulsanti disposti su due file da tre. I tre pulsanti della fila superiore sono A – B – C mentre quelli della fila inferiore sono 1 – 2 – 3.
Premendo i tasti 1 – 2 – 3 singolarmente si attivano le seguenti versioni strumentali dell’ Opening, Z Theme ed Ending.
I tasti della fila superiore quindi A – B – C per funzionare vanno premuti contemporaneamente con uno dei tre tasti 1 – 2 – 3, queste combinazioni permettono di attivare le voci, i suoni delle armi e i led uminosi del modello.
Le combinazioni possibili sono in tutto nove come riportato dalle istruzioni.

A+1 A+2 A+3 B+1 B+2 B+3 C+1 C+2 C+3

CONCLUSIONI

E’ un modello di forte impatto visivo, vuoi per le dimensioni, vuoi per la possibilità di esporlo in varie configurazioni vuoi per la presenza dell’hangar che non passa di certo inoservato, quindi è tutto rose e fiori? No, anzi tutt’altro!
Ha un’aspetto che ricorda moltissimo i Mazinga Z della linea S.R.C. i quali sono ispirati alla serie Shin Mazinga e non alla gloriosa prima serie tv. Questa cosa secondo me cozza un pò con il motivo per cui è nato questo modello, ovvero festeggiare i 40 anni di vita di Mazinga Z. Un design più retrò simile a quello visto nell’anime dell’epoca lo avrebbe reso molto più interessante e gli avrebbe donato più carattere.
Oltre all’aspetto un pò ibrido reputo assolutamente discutibili alcune scelte costruttive:

– le articolazioni dei gomiti sono per me da cestinare e da rifare ex nuovo, è assurdo che la Bandai abbia adottato tale sistema per questo modello e abbia scartato il collaudatissimo sistema calamitato visto in decine e decine di S.O.C!!!!!

– la collocazione degli interruttori dell’hangar, delle luci e degli effetti sonori del Mazinga Z , posti più scomodi e irraggiungibili non potevano essere scelti.

– la mancanza di un sistema di sparo per il missile centrale.

– il frame interno in plastica.

– l’illuminazione degli occhi e delle placche pettorali che risulta essere sottodimensionata.

– le articolazioni delle anche assolutamente non adatte ad un modello posabile il cui costo è vicino ai 400 euro!!!!!

– le mani con le dita semi articolate non adatte ad un modello del genere, potevano e dovevano usare le mani interamente articolate che usano da anni nei Gundam perfect grade.

Considerando quanto scritto sopra questo modello va acquistato e vissuto come una statua da esporre e toccare il meno possibile e non come un S.0.C o un S.R.C di taglia superiore!
Va poi ricordato che per completare il modello andrà acquistato in futuro il jet scrander il cui costo si aggira sui 120 euro.
Sommando il costo del modello a quello del jet scrander si arriva ad una spesa complessiva di circa 500/520 euro, il che lo mette in diretta competizione con il Mazinga Z versione con jet scander di casa Marmit.
Se dovessi scegliere tra i due quale prenderei ? mhhhhhh…………….avendoli entrambi io personalmente opterei per il Daigokin senza dubbio!
Quest’ultimo è meno ricco di accessori ed è meno posabile rispetto al DX, ma il suo design identico al Mazinga Z visto nell’anime, le sue dimensioni, il suo peso ( 3,4 kg) e il jet scrander di cui è dotato lo rendono semplicemente impressionante e lo collocano un gradino sopra a questo DX!
Questo significa che il DX è da evitare? Assolutamente no, pur presentando qualche difetto, resta un modello di fascia alta sia a livello qualitativo che costruttivo ed un’ottima alternativa al Daigokin soprattutto se si decide di esporlo come statua con il frame interno in bella mostra!

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