[Recensione] Cm’s: Brave Gokin 40 Ufo Robot Grendizer Ai/Th Version
CM’S Brave Gokin 40: Ufo Robot Grendizer Ai e TH version
Eccovi la recensione della versione europea targata anime import e toys hunter!
Marca: CM’S Corporation
Serie: BRAVE
Numero: 40
Data Rilascio: Ottobre 2013
Prezzo: 31,290yen \ 235 euro circa
Versione AI / TH
LA CONFEZIONE:
Materiale: Cartone – Polistirolo
Misure: cm 58x40x15
La confezione è la stessa della versione japan, unica differenza un bollino che indica il mercato di appartenenza, asiatico, europeo e amercano.
All’interno troviamo il classico box in polistirolo diviso in vari scomparti, all’interno dei quali trova posto il modello e tutti i suoi accessori. Alcuni scomparti sono un po’ sottodimensionati e gli accessori ci vanno dentro a fatica.
Nella confezione troviamo:
1 robot
1 paio di mani a forma pugno
1 paio di mani a forma pugno, ma di misura inferiore per la modalità maglio perforante
1 paio di mani per sostenere le armi
1 paio di mani semi aperte per pose action
1 paio di mani mobili
1 paio di spine fisse in modalità riposo per le braccia
1 paio di spine mobili per le braccia
1 paio di lame alabarda
1 paio di bastoni dell’alabarda
1 Spazer
2 Ali per lo Spazer
1 paio di lame rotanti mobili
1 paio di lame rotanti in modalità missili perforanti
1 Foglio con le istruzioni
1 Disco di Alcor
IL MODELLO
Materiali: Die Cast / ABS / ATBC-PVC / POM
Altezza Robot: 21cm circa
Peso Robot: 600 grammi circa
Circonferenza disco: 21cm circa
Larghezza disco con ali: 27cm circa
Profondita disco (dal muso alla fine dell’alettone posteriore): 25 Cm circa
Altezza Disco: 11 cm circa (da terra alla sua parte più alta, l’alettone posteriore)
Il modello è identico alla versione Japan, unica differenza la colorazione delle corna, in questa versione sono gialle e non cromate. Ecco il confronto!
Le soluzioni tecniche adottate se da una parte svolgono adeguatamente la loro funzione non sempre dall’altra risultano essere gradevoli esteticamente, ne sono un esempio i spazi antiestetici lasciati tra le spalle e il torace dalle articolazioni che collegano insieme quest’ultimi. Troppo evidenti anche le fessure lasciate dall’accoppiamento tra le parti in metallo. La testa ha una buona mobilità generale, il meccanismo della cabina del pilota se pur semplice funziona alla perfezione, anche se sinceramente non è che si veda un granché dietro quel piccolo vetrino.
Il bacino ha una limitatissima mobilità, dovuta alla forma del robot, non vi aspettate quindi chissà cosa. Nel mio caso non sono riuscito a staccare le lame dalle spalle del modello e francamente per evitare rotture e/o scheggiature di vernice non ho insistito oltre.
Le braccia hanno diversi punti di snodo e possiedono un’ottima mobilità, le spalle sono dotate di un doppio sistema telescopico e a scatto in grado di distanziale dal petto e di aumentarne in questo modo i movimenti. Pur non essendo come già detto esteticamente belle da vedere svolgono in maniera dignitosa il loro compito. Il movimento del gomito è invece limitato ad una flessione e ad un’estensione di soli 90 gradi.
Il distacco dell’avambraccio non è dei più semplici, risulta infatti molto ostico, se questo sia un bene o un male dipende dai punti di vista, ma se un modello prevede il distacco di una sua parte forse sarebbe meglio che questa operazione avvenisse senza il rischio di provocare pericolose rotture delle parti. Le mani sono intercambiabili per mezzo del classico perno dotato di testa sferica. Le anche sono movibili per mezzo di due articolazioni non a scatti: la prima per la flessione e l’estensione, la seconda per il movimento di abduzione e adduzione laterale delle cosce. E’ presente anche un sistema telescopico che permette di allontanare la testa della gamba dal corpo, è una soluzione esteticamente molto discutibile che però aumenta in modo sostanziale la capacità di movimento delle anche stesse. Lo snodo del ginocchio è del tipo a scatto e la flessione posteriore non arriva a coprire un angolo di 90 gradi, mentre alle caviglie troviamo sia il classico snodo del tipo sferico ad attrito, che un sistema telescopico che distanziando il piede dalla gamba ne aumenta la mobilità.
LO SPAZER
Lo Spazer è realizzato quasi totalmente in materiale plastico fatta eccezione per le due ali e la parte discoidale interna centrale della parte inferiore. Quest’ultima parte automaticamente (tramite meccanismo a molla) una volta appoggiato a terra il modello si ritrae all’interno permettendo così di aumentare la superficie a contatto con quest’ultimo aumentandone la stabilità, quindi non ha bisogno di nessuno stand o parte aggiuntiva per sostenersi. L’apparizione del pilota è dovuta ad un semplice sistema a levetta che si trova all’interno dell’alloggiamento per il Grendy.
IL DISCO DI ALCOR
Vi domanderete e il disco? onestamente me lo stavo chiedendo pure io ad un certo punto, poi l’ho trovate sotto il box! Ovviamente con tutto lo spazio in esubero potevano metterlo ovunque anche tra gli accessori principali ma va bene anche cosi, siamo abituati anche a peggio, vedi i busti dello Jeeg, comunque carino ma niente di eclatante!
QUALITA’, DIFETTI, PRO & CONTRO E CONCLUSIONI FINALI
Partiamo dalla qualità e dai difetti……Ho preso questo modello solo dopo averlo fatto controllare dal mio negoziante di fiducia onde evitare di trovare grosse sorprese all’apertura dal modello e nonostante tutto guardandolo bene le sbavature e i difetti di verniciatura ci sono lo stesso!
Le sbavature di colore le ho riscontrate sulla testa, piccole ma ci sono, mentre la stesura della vernice bianca sulle cosce non è omogenea e lo spessore è troppo fine, ragion per cui non metterò mai il robot all’interno dello spacer, scongiurando cosi il rischio di vederla saltar via. Lo spacer è tecnicamente scarso e i materiali usati sono mediocri. Mi sembra un modello assemblato di fretta e fatto uscire ancora più in fretta, eppure l’uscita ha richiesto più di un anno di attesa. Mancano i tappi sulle vite e le mani porta accessori sono orrende! E’ mai possibile perdersi ancora in queste sciochezze? Tanto per citarvi un aneddoto le mani che vedete in foto hanno rischiato di spezzarsi in due mentre inserivo l’alabarda spaziale, sono queste le piccole cose che ci fanno capire come è stato realizzato questo brave 40!
L’idea di questa edizione esclusiva è buona le corna gialle le preferisco alle cromate e il disco di Alcor è tutto sommato carino, per una volta non è l’accessorio a far distingure le versioni ma è il modello stesso quindi direi ottima idea. Ottima se fosse stato realizzato e colorato da subito con le corna in giallo, invece il colore è stato aggiunto sulle corna già cromate e ha sbordato sul nero della testa.
VOTO
MATERIALI GOLDRAKE: 6
MATERIALI SPAZER: 3
VERNICIATURA E DETTAGLI: 4
STABILITA’: 7
MOBILITA’: 7
RAPPORTO QUALITA’ PREZZO: 3
VOTO GLOBALE: 6 – –
Tante cose in questa uscita sono state fatte di fretta e male, mi spiace tanto ma va detto e dato a cesare quel che è di Cesare, le aspettative erano tante e alte, e l’idea era veramente buona, ma la realizzazione è risultata essere pessima!
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