CCS Shin Getter 1 Black “Getter Robot: The Last Day” Mortal Mind – Recensione
CCS Shin Getter 1 Black “Getter Robot: The Last Day” Mortal Mind – Recensione
Dopo la Recensione del CCS Shin Getter 1 Black realizzata da Simone oggi vi mostriamo quella di Paolo Fasciani .
Introduzione :
Nel corso degli anni abbiamo visto alcune case di produzione proporre versioni alternative di modelli già usciti. La colorazione è di fatto l’elemento che cambia e, a volte, viene accompagnata da qualche
accessorio extra o miniature per completare l’uscita del “nuovo” prodotto. Passando da Bandai con le versioni Black dei suoi Soul of Chogokin, ad Aoshima con i suoi gokin in metallo pesante, fino ad arrivare a Sentinel con alcune versioni in colorazioni differenti nella serie Riobot. Adesso è il momento di CCS che ripropone il suo bellissimo Shin Getter One in versione Black con una sontuosa Limited Edition.
La Recensione :
La confezione aumenta la sua dimensione, passiamo dai 21 cm di altezza della versione normale ai 25,5 della Black. Il cartone esterno è sempre stilizzato con la sagoma del modello contenuto ed aprendola, lo sguardo impatta immediatamente sul bellissimo artwork della copertina interna.
Come da tradizione, sul retro troviamo una raffigurazione in bianco e nero del mecha. Il grande box in polistirolo è bloccato dalle due cinghie a chiusura velcrata marchiate CCS, un tocco di classe che fa piacere ritrovare. All’interno il modello e gli accessori, il tutto avvolto in sacchetti di plastica trasparente. Tutta la dotazione è suddivisa in due sezioni sovrapposte della confezione.
Il CCS Shin Getter 1 Black si dimostra ancora una volta spettacolare e, in questa nuova veste Black, aumenta ancora di più il suo impatto visivo. Il modello ovviamente ripropone in tutto e per tutto le qualità tecnico- realizzative dell’uscita precedente, ma è bello ammirare nuovamente tutti i particolari dello sculpt realizzati, la cura dei dettagli, l’ottima posabilità e la bellissima illuminazione a led, qui riprodotta con tonalità verde. Quello che valorizza realmente questa edizione è la dotazione accessori
concepita da CCS che, particolare importantissimo, concede innovazione diversificazione al suo modello.
La cura realizzativa delle nuovi armi è davvero eccezionale ed impreziosita da alcuni particolari davvero ben studiati. Le due Tomahawk sono state concepite per variare il loro aspetto. Le lame e le punte sono agganciate magneticamente, staccandole, possiamo ottenere due armi diverse. Una
nuova ascia bilama ed una mazza chiodata! Non finisce qui però, sganciando la testa delle due Tomahawk troviamo una catena interna che fa assumere un ulteriore nuovo aspetto. Per finire, usando la lunga catena in dotazione, possiamo unire le due armi ottenendo ancora un ulteriore
upgrade scenografico. Insomma, le alternative per l’esposizione delle Tomahawk non mancano. La machine gun ha un livello di dettaglio pazzesco, ogni piccola parte è scolpita ed impreziosita da dettagli e pannellature. L’impugnatura si apre per consentire l’inserimento della mano in modo più semplice e veloce. Le 4 canne da fuoco sono a scatto e vengono azionate mediante la pressione del tasto sapientemente nascosto sulla struttura. Il caricatore circolare si fissa alla sede magneticamente ed è possibile agganciare alla struttura, sempre con il medesimo sistema, anche il pugnale. In questo modo anche la machine gun può variare il suo aspetto. Ultima nota per quest’arma è la possibilità
di allungare la parte posteriore, anch’essa scolpita e rifinita al suo interno.
Passiamo ora blast cannon, un fucile a canna lunga dotato di caricatore, sistema a scorrimento per simulare il caricamento dei colpi ed un serbatoio posteriore estraibile. Come per la machine gun, anche questo fucile è magistralmente realizzato. Tutta la struttura è ricca di dettagli, sia interni ed esterni. La colorazione grigio/oro riprende ovviamente quella della machine gun. CCS ha voluto stupire in senso assoluto e ha nascosto il revolver all’interno del caricatore del blast cannon. Proprio così, sfilandolo dalla sede viene rivelato l’alloggiamento del revolver a tamburo! Anche la pistola, pur essendo di una dimensione ridotta, possiede dettagli stupendi e, come detto in precedenza, il tamburo dei colpi che ruota realmente.
Chiudiamo la descrizione delle nuovi armi con gli Spike Blade. Come ultimo colpo di scena CCS ha realizzato questi due accessori per completare la trasformazione dell’aspetto dello Shin nella versione Black Getter. Rimuovendo le lame sulle braccia si liberano le sedi per fissare gli Spike Blade, uno destro ed uno sinistro. La diversificazione risiede nella grandezza delle 3 lame di cui sono dotati. Sul braccio destro le più piccole, mentre sul sinistro le più grandi, proprio per richiamare quelle del Black
Getter classico. Oltre all’estetica veramente curata e particolare, questi due accessori hanno un meccanismo, azionato tramite pressione di un piccolo tasto, per far uscire gli spuntoni dorati. Mentre le punte si allungano, contemporaneamente le lame si piegano all’indietro. Per riposizionarle basta spingere all’indietro gli spuntoni e le vedremo tornare nella posizione iniziale! Potete notare dalle foto ravvicinate quanta cura è stata posta nella realizzazione di questi due grandi accessori!
Come detto nella confezione è presente anche una mano per lo Shin in colorazione normale. CCS ha pensato veramente a tutto per rendere davvero fantastica questa edizione Limited dello Shin Getter Black. L’inserimento della mano in colorazione normale, ha il compito di rendere intercambiabile l’uso delle armi della nuova dotazione Black. Possiamo quindi far impugnare allo Shin normal version la machine gun ed il blast cannon. Volendo anche il pugnale usando però le mani articolate in
dotazione. Lo scambio armi fra le due versioni è reciproco perché nella dotazione accessori della versione Black CCS ha inserito anche le mani per impugnare la falce e la grande Tomahawk.
CCS ha saputo proporre la versione Black del suo Shin Getter con stile e grande personalità. Non un mero copia incolla della precedente uscita, ma una vera nuova versione diversificata in tanti aspetti. Dalla doppia estetica realizzabile sul modello a tutta la serie di nuovi accessori appositamente realizzati, traspare tutta la cura che questa casa di produzione ripone nei suoi prodotti! Innovare e migliorare ad ogni uscita, sembrano proprio essere queste le parole d’ordine in casa CCS e, a mio
modesto parere, il percorso ad oggi fatto le rispetta perfettamente!
Complimenti a Paolo per la recensione!!!