Recensione : Soul Of Chogokin GX-37B King Joe Black “Ultraman”
Soul Of Chogokin GX-37B King Joe Black
Oggi vi presentiamo la nostra recensione del Soul Of Chogokin GX-37B King Joe Black della Bandai tratta da Ultraman :
Copyright “Simone Battaglioni” Tutti i diritti riservati, è vietato copiare questa recensione o parte di essa senza la mia autorizzazione.
Nome del prodotto: | King Joe Black |
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Titolo dell’opera: | Ultraman |
Marca: | Bandai |
Genere: | Die Cast – Soul of Chogokin |
Prezzo: | 16.500 yen |
Data di Uscita: | Aprile 2024 |
Dimensione: | 17 Cm (Altezza) 396 Grammi (Peso) |
Simone Battaglioni (SimonPPC) Video, Foto e Recensione
Supporto tecnico: Fred77 – Davide
Supporto tecnico: Kengiu – Giustino
Supporto tecnico: Shin71 – Paolo
Supporto tecnico: Patlabor – Claudio
Supporto tecnico: Actarus77 – Alfredo
Introduzione:
Ci sono quei personaggi che in Italia sono poco conosciuti o addirittura mai visti.
Personaggi poco apprezzati e denigrati quando ne viene prodotto un modello a discapito di qualche Robot più amato.
Mentre in oriente sono personaggi iconici entrati nella cultura stessa fino a farne parte a volte anche in modo quotidiano.
Uno di questi personaggi è l’antagonista King Joe qui nella sua variante denominata King Joe Black.
Nella linea Soul of Chogokin, Bandai inserisce anche personaggi tratti dalle serie Tokusatsu.
Il modello del quale vi parleremo in questa recensione è il GX-37B King Joe Black <Revival Ver.> (キングジョーブラック <リバイバル版>).
Ne approfitteremo anche per menzionare il GX-37R King Joe già precedentemente recensito, per integrare qualche informazione e parere in più.
Il King Joe Black è tratto dalla serie di successo Ultraman; Antagonista di Ultraseven.
Più precisamente King Joe Black è una variante migliorata di King Joe apparso in
Ultra Galaxy: Mega Monster Battle come antagonista secondario,
dotato di un potente cannone sulla mano destra e di una caratteristica vernice nera.
Le caratteristiche del personaggio sono una statura di 55 Metri e una pesantezza di 50.000 Tonnellate.
Kumano nell’episodio 10 dice:
“Lo sapevo, è King Joe! Un tempo era una macchina d’invasione usata dagli Alien Pedan per invadere la Terra tanto tempo fa.
Ma è diversa da come la conoscevamo. Corpo metallico nero, King Joe Black!”
Come il King Joe anche il King Joe Black si scompone in quattro mezzi separati ognuno dei quali dotato di attacchi letali,
in caso di distruzione può avvalersi di un mezzo di fuga.
Questo letale mecha è composta da un’amata utilizzata dagli Alien Pedan.
Altra variante del King Joe con colorazione rossa è denominata King Joe Scarlett, apparso in
Ultra Galaxy Mega Monster Battle: Never Ending Odyssey.
Robot destinato a Ufficiali di Alto Rango e di sesso femminile, come infatti è distintiva la colorazione rossa.
Nel braccio destro questa variante altrettanto letale, monta un giavellotto laser.
Il suo pilota si chiama Dorothy.
Ennesima variante è denominata King Joe STORAGE Custom, tratto da Ultraman Z.
E’ realizzato riciclando le parti distrutte di King Joe dalla specie Aliena Barossa, come caratteristica è orientato verso la potenza di fuoco.
King Joe STORAGE Custom è il primo robot in grado di trasformarsi in diverse forme.
Contenuto e Confezione:
Il King Joe Black arriva in una scatola marrone (Brown Box) distintivo delle uscite vendute tramite Tamashii Web Shop.
Una volta aperta ci troviamo di fronte alla scatola vera e propria.
Con un disegno più moderno e meno scenografico sul fronte abbiamo il modello sia in forma completa che scomposto.
Sul retro possiamo vedere il modello sulla basetta espositiva (stand) sia unito che scomposto.
In un riquadro viene mostrato anche l’UFO dell’Alien Pedan utilizzato per la fuga in caso di distruzione del Robot.
Aperta la confezione al suo interno troviamo un vassoio in polistirolo dove i componenti sono stipati su entrambi i lati.
In modo molto accurato e senza possibilità che possano rovinarsi durante il trasporto.
Nel lato A troviamo il modello scomposto nei quattro UFO, la targhetta da applicare alla basetta espositiva e l’UFO dell’Alien Pedan.
Nel lato B troviamo la basetta espositiva e i supporti per sorreggere il modello sia unito che scomposto.
Oltre a questo è presente un piccolo kit per sostituire le antennine presenti nel bacino del Robot.
Il manuale dove vengono illustrati i passaggi della trasformazione e le solite avvertenze conclude il contenuto.
Peccato che non vi è nessuna menzione storica sul personaggio, qualche riferimento o altro ed è un vero peccato che queste nozioni non vengano allegate dovendo poi in prima persona documentarsi.
Personaggio, snodi e mobilità:
Una volta preso tra le mani il King Joe Black stupisce per la sua colorazione e per la qualità della verniciatura. Sembra come se da veri appassionati abbiano dato un’occhio maggiore di riguardo rispetto al King Joe.
I quattro UFO sono composti sia di plastica che di metallo, ma la colorazione e verinciatura non lasciano trasparire il materiale. Cosa che è molto gradita al contrario di quei modelli dove lo stacco di plastica e metallo nella verniciatura ha una resa estetica fastidiosa.
Come prima cosa andiamo a assemblare i quattro UFO nella forma composta a Robot.
I materiali sono di prima qualità e lo si avverte sia al tatto che maneggiando il modello.
Le parti si agganciano sia a scatto sia a calamita risultano solide nella conformazione.
Una volta assemblato il King Joe Black risulta alto 17 Cm e pesante 396 Grammi. Un vero blocchetto di metallo in così poco spazio.
Risulta leggermente più pesante rispetto al King Joe che pesa 389 Grammi, complice il cannone presente nel braccio destro, mentre la statura è identica. La stabilità rispetto al King Joe risulta leggermente migliore, forse dovuto a un migliore assemblaggio delle parti in fabbrica.
Questo si tramuta in una migliore postura che tramsmette maggior pathos nel modello.
Se volete intervenire in qualche modo per rendere ancora più stabile il modello non è difficile.
Le gambe possono anche solo essere aperte in fase di trasformazione e accedere velocemente per togliere quel “gioco” che è presente alla base delle ginocchia interne.
Usando ad esempio del nastro teflon da idraulica, creando quindi spessore morbido che può essere rimosso facilmente e molto adattativo. Mentre le caviglie bisogna smontare con le viti le gambe e questo è meglio lasciarlo a chi sa dove mettere le mani.
La mobilità non è cambiata rispetto al King Joe e quello che ne risente maggiormente sono le braccia che non possono essere mosse in determinate direzioni. Un vero peccato non aver inserito uno snodo nelle spalle per permettere un movimento frontale e di attacco del cannone.
Il bacino ha un leggero movimento come pure le anche si muovono di poco.
Le ginocchia hanno un movimento all’indietro a scatto fino a 90 gradi e non oltre.
Mentre le caviglie possono ruotare completamente e avere un leggero basculamento.
In sostanza è un Robot poco posabile ma che comunque ha il suo pregio nella forma scelta dagli autori del soggetto.
Andiamo nuovamente a scomporre il modello nelle sue quattro parti.
La trasformazione risulta semplice e alcune accortezze vengono suggerite direttamente nel manuale.
Ottima la soluzione congegnata di usare delle mollettine per sostenere le antennine, così da permettere un gioco in fase di trasformazione, senza rischiare involontarie rotture.
Nonostante alcune parti del Robot vadano a toccare non vi è stato alcun rischio di sverniciatura.
In sostanza la parte del modello che ha una maggior trasformazione è il bacino dove al suo interno rientrano le gambe. Per gli altri si riduce a estrarre le antenne dal loro interno.
Una volta completata la trasformazione si possono posizionare sulla basetta espositiva fornita in dotazione. In commercio si possono trovare svariate basette trasparenti per divertirsi a posare le quattro astronavi in volo.
Accessori e Stand:
Come parti extra è presente un kit per sostituire le antennine presenti nel bacino.
L’astronave dell’Alien Pedan da usare in caso di distruzione del Robot per fuggire.La basetta espositiva ha una tripla funzione.
Al suo interno può essere appunto inserita questa astronave che fuorisce a scatto premendo un piccolo pulsante posizionato sulla sua base. Al di sotto della basetta possono essere posizionati i vari supporti non utilizzati se si decide di tenere il Robot in forma unita.
Un supporto di colore nero può essere usato per sorreggere il modello unito (sarebbe stato meglio realizzaro in plastica trasparente come gli altri). Bisogna fare attenzione in questo caso perchè i piedi del robot vanno a appoggiare sullo sportello di fuori uscita dell’UFO impedendo di fatto la possibile apertura.
In forma di astronavi possono essere agganciate ai vari supporti e a sua volta nei rispetti fori di inserimento. Tutte quelle antennine sono davvero divertenti da vedere. Peccato non abbiano inserito nessun effetto extra come fulmini o altro che avrebbero messo maggiormente in risalto il modello.
Considerazioni finali e Votazione:
Per chi è appassionato della serie Ultraman avere tutti i King Joe prodotti è una scelta obbligata.
Peccato che nei piani di Bandai non vi sia la possibilità di vedere anche il King Joe Scarlett.
In conclusione nonostante sia poco posabile è un bel modello che in vetrina accanto agli Ultraman non sfigura affatto e anzi valorizza maggiormente la collezione.