bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

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daiko
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bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 28/03/2017, 1:09

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Data di nascita
Mercoledì 27 novembre 1940

Luogo di nascita
San Francisco, Stati Uniti

Segno zodiacale
Sagittario

Data di morte
Venerdì 20 luglio 1973  (a 32 anni)

Luogo di morte
Hong Kong, Cina

Causa
Edema cerebrale

BIOGRAFIA
Vero e proprio mito dell'arte del Kung-fu, Bruce Lee nasce il 27 novembre 1940, a San Francisco, nel Jackson Street Hospital di Chinatown. Alla sua nascita, il padre Lee Hoi Chuen, attore assai conosciuto a Hong Kong, è in tournèe in America, seguito dalla moglie, Grace, di origine tedesca e di tradizione cattolica. I due, estremamente nostalgici e desiderosi di tornare una volta per tutte in Cina senza dover più viaggiare, chiamano il piccolo Lee Jun Fan, che in cinese significa proprio "colui che torna".
Quarto di cinque figli, già da piccolo si meritò il soprannome di "mo si tung", "quello che non sta mai fermo", anche se pare che per placarlo bastasse mettergli in mano qualche libro.
Quella di Bruce Lee che legge è senza dubbio un'immagine curiosa ma se dobbiamo prestare fede alle memorie della moglie, Linda Lee, questo è solo un pregiudizio.
In un'opera dedicata alla vita del marito, infatti, la signora ha affermato che "ricco o povero, Bruce ha sempre collezionato libri", per non parlare della sua laurea in Filosofia conseguita da adulto.
D'altronde Bruce fu senza dubbio un ragazzino assai sveglio e intelligente, anche se agitato e poco giudizioso.
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Dopo aver frequentato la scuola elementare cinese si iscrive al La Salle College ed è proprio qui che matura la sua decisione di dedicarsi approfonditamente alla pratica, e allo studio, delle arti marziali. Un cambiamento non da poco se si pensa che certamente Bruce praticava il Kung-fu (con lo stile Wing-Chun), ma che la maggior parte del suo tempo fin ad allora la dedicava allo studio della danza.
L'origine di questa decisione sembra sia da ricercare nelle banali risse che scoppiavano fuori dalla scuola, originate soprattutto dal cattivo sangue circolante fra i ragazzi cinesi e quelli inglesi, percepiti come invasori (Hong Kong, al tempo, era ancora una colonia britannica).
Si iscrive allora alla scuola di Wing Chun del famoso maestro Yp Man, diventando uno degli allievi più assidui.
Alla scuola di Yp Man oltre alle tecniche fisiche venne a conoscenza del pensiero taoista e delle filosofie di Buddha, Confucio, Lao Tzu e di altri maestri.
Accade che alla sua scuola viene lanciata una sfida da parte della Choy Lee Fu School: i due gruppi si incontrano sul tetto di una palazzina, nel quartiere di Resettlement e quella che doveva essere una serie di confronti a due si trasforma presto in una rissa furiosa.
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Quando un allievo dell'altra scuola procura un occhio nero a Bruce, il futuro re del Kung-fu reagisce ferocemente e, in preda alla rabbia, lo ferisce seriamente al volto. I genitori del ragazzo lo denunciano e Bruce, che allora aveva solo diciotto anni, su consiglio della madre parte per gli Stati Uniti.
Anche negli States si trova sovente coinvolto in risse, più che altro causate dal colore della sua pelle; probabilmente in queste situazioni inizia a rendersi conto dei limiti del Wing Chun.
Trasferitosi a Seattle lavora come cameriere in un ristorante; completa gli studi liceali all'Edison Tecnical School e, in seguito, ottiene la già ricordata specializzazione in Filosofia alla Washington University.
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Non gli è difficile radunare attorno a sè amici o curiosi interessati alla sua arte particolare, il Kung fu, che allora era veramente semi-sconosciuta al di fuori delle comunità cinesi.
Il suo primo obiettivo è quello di diffondere l'arte in tutti gli Stati Uniti.
In seguito, per motivi particolari abbandonerà il progetto, anzi chiuderà tutte e tre le succursali della sua scuola "Jun Fan Gong Fu Institute" (le altre due erano dirette da Dan Inosanto, a Los Angeles, e J. Yimm Lee, a Oakland).
Trasferitosi in California nel 1964 approfondisce il suo studio rivolgendo la sua attenzione ad altre discipline, come il Kali (con il suo amico ed allievo Dan Inosanto), il Judo, il Pugilato, la Lotta libera, il Karate e altri stili di Kung fu.
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Con il tempo colleziona un'immensa biblioteca contenente volumi su ogni genere di stile e su ogni tipo di arma.
Sempre del 1964 è la sua famosa esibizione, in occasione degli Internazionali di Karate di Long Beach, ai quali interviene su invito di Ed Parker.
Dalla sintesi, o sarebbe meglio dire, dall'elaborazione di tutti questi studi, nasce il suo Jeet Kune Do, "la via per intercettare il pugno".
Il 17 Agosto del 1964 sposa Linda Emery che, nel Febbraio del 1965 gli dà il suo primo figlio, Brandon (sul set del film "Il Corvo" in circostanze misteriose, Brandon Lee morirà in giovane età, come il padre).
In questo periodo Bruce Lee vince una serie di tornei attirando curiosamente l'attenzione di molti registi. A Los Angeles Bruce Lee comincia la sua carriera di attore recitando nella popolare serie televisiva "The green hornet" e, tra le riprese delle puntate e la nascita della seconda figlia Shannon, trova anche il tempo di insegnare regolarmente Kung-fu. Una "mania" che contagiò anche alcuni attori famosi, disposti a tutto pur di prendere lezioni da lui.
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In quegli anni dà alle stampe il primo dei libri sulla sua nuova arte, con l'intento sempre nobile di diffondere gli importanti fondamenti spirituali provenienti dall'oriente.
Ma è la carriera cinematografica quella che lo porta alle stelle. Bruce Lee, prima di morire in modo inaspettato prima di concludere l'ultima pellicola, recita in non meno di venticinque film e serie televisive, tutti entrati più o meno a far parte dell'immaginario collettivo.
Dal mitico "Dalla Cina con furore", a "L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente", da "I 3 dell'operazione Drago" fino al drammatico titolo postumo, in cui furono usate controfigure per terminare le scene non girate da Bruce "L'ultimo combattimento di Chen".
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Bruce Lee scompare il 20 luglio 1973 lasciando il mondo attonito. Nessuno riesce ancora a spiegare le ragioni di quella drammatica morte. C'è chi sostiene che sia stato ucciso da maestri tradizionalisti, da sempre contrari alla diffusione del Kung-fu in Occidente (della stessa opinione, dicono i bene informati, era la mafia cinese, altra entità presunta responsabile), chi invece crede che sia stato eliminato da produttori cinematografici che non avevano ottenuto il suo consenso per alcune sceneggiature a lui proposte.
La versione ufficiale parla di una reazione allergica ad un componente di un farmaco, l'"Equagesic", da lui utilizzato per curare l'emicrania. Ad ogni buon conto, con lui è scomparso un mito adorato dalle folle, un uomo che attraverso l'apparente violenza dei suoi film è riuscito a trasmettere l'immagine di uomo duro ma profondamente sensibile e perfino timido.
L'enorme uso che Hollywood, dopo di lui, ha fatto e continua a fare delle arti marziali e il mistero della sua scomparsa fanno si che la sua leggenda rimanga viva tutt'oggi.
Uno degli ultimi celebri esempi lo si riscontra nel film di Quentin Tarantino, "Kill Bill" (2003), zeppo di scene riprese pari pari dai film del "Drago" (senza contare la tuta gialla di Uma Thurman che richiama quella analoga di Bruce Lee).
Al suo funerale, ad Hong Kong, partecipò una folla immensa; una seconda funzione in forma privata ebbe invece luogo a Seattle dove Bruce Lee è sepolto, presso il Lakeview Cemetery.
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spidey73
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda spidey73 » 28/03/2017, 15:33

Complimenti, in poche righe hai detto tutto!
Mio idolo dell'infanzia, anche se allora era già morto, e non lo sapevo; ricordo ancora a quanto ero affezionato ad un suo poster nella stanza

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daiko
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 07/05/2017, 3:00

Ritrovato dopo 45 anni
il bimbo romano del film l'urlo di Chen»


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Era di maggio, 45 anni fa, quando una piccola troupe cinematografica scese all’Hotel Flora di via Veneto proveniente da Hong Kong. Il film che avrebbe girato a Roma, il più grande spot gratuito per il Colosseo, era “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente”. Soggetto, sceneggiatura, regia, coreografie furono firmate da colui che, di quella pellicola, sarebbe stato anche coproduttore e attore protagonista: Bruce Lee. Le tracce che il Piccolo Drago, prematuramente morto nel 1973 appena un anno dopo il film, disseminò per Roma sono state raccolte e raccontate nel romanzo “Piccolo Drago. La vita di Bruce Lee” pubblicato da Mondadori e scritto da Francesco Palmieri.
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Sul soggiorno romano di Lee, Palmieri ha indagato anche scavando nella biblioteca dell’attore marzialista, dove sono conservati i manuali di Karate in italiano scritti dal maestro Augusto Basile, che Bruce si procurò girando per le librerie della Capitale fra un ciak e l’altro. Però la testimonianza più toccante (e inedita) è quella del bambino attore che recitò con il Piccolo Drago nelle battute iniziali del film, in una scena ambientata all’aeroporto Leonardo da Vinci. Palmieri ha scovato Marco Pane, ora «un cinquantenne prestante e dal piglio simpatico» che «non assomiglia molto al bambino dal caschetto biondo e il completino scarlatto che gusta il gelato nella sala arrivi dell’aeroporto. Quando un signore gli bussa sulla spalla e fa il gesto di mangiare, lui urla spaventato e corre dalla mamma – che s’intuisce oltre l’obiettivo – mentre il cono gli cade da mano. Marco serba nel cuore e sul profilo Facebook il fermo immagine di quell’istante. Perché lui era il bambino e il signore era Bruce in una scena iniziale dell’Urlo di Chen«, si racconta nel libro.
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Marco riferisce numerosi dettagli di quell’indimenticabile giornata: «Questo è il ricordo che ho io di Bruce Lee: una persona che tendeva a rifugiarsi nel suo spazio, che era quello delle vetrate di Fiumicino. Questa immagine mi è rimasta indelebile, ogni volta che vado a Fiumicino, sebbene l’aeroporto sia molto cambiato, ho quest’immagine di lui appoggiato al vetro che guarda fuori. È la mia foto incancellabile. Perché l’ho guardato per ore. Sono stato sul set dalle 8 di mattina alle 8 di sera e non ho staccato gli occhi da lui. Era tanta l’ammirazione che non facevo che guardarlo. Era una persona che non aveva bisogno di filtri, filtrava lui stesso, nessuno si avvicinava troppo, tendevano a parlargli da lontano, come se creasse una specie di cerchio magico...».

Eppure, circostanza che sorprenderà molti romani, la scena clou del film, il celebre combattimento all’ultimo sangue fra Bruce Lee e il campione di Karate Chuck Norris, assoldato da una banda di mafiosi per eliminare il Piccolo Drago, non si svolse nel vero Colosseo, perché la troupe non ottenne il permesso di girare. Dovettero ricostruire gli interni dell’Anfiteatro Flavio a Hong Kong, dove tornarono per completare il film. Montando pezzi autobiografici con pezzi della biografia di Lee, Palmieri confeziona quest’opera di narrativa secondo il suo schema prediletto della non-fiction novel, stavolta sulle tracce di un personaggio assurto saldamente a icona globale.
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Spriggan
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda Spriggan » 07/05/2017, 14:58

Gran bell'articolo Daiko.
Il più grande in assoluto, mito irraggiungibile delle arti marziali a 360 gradi

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TommyGo!!
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda TommyGo!! » 07/05/2017, 17:49

Grande Domenico.....sempre delle chicche notevoli....;)

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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 03/02/2018, 21:35

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È la prima ed unica attrice europea ad aver recitato con il mitico Bruce Lee, quello che menava fendenti a destra e a manca, svolazzando agilmente con le arti marziali. Attrice, scrittrice, pittrice, scenografa, giornalista. Lei è Malisa Longo, 68 anni a luglio, veneziana. Una piccola parte nel film girato a Roma nel 1972 nel glorioso L'urlo di Chen che terrorizza l'Occidente che l'ha consacrata a livello mondiale. Per questo, solo pochi giorni fa, Malisa, battezzata the Italian Beauty è stata premiata alla prima edizione del Festival Interculturale di Roma proprio per il suo particolarissimo primato guadagnato nell'Urlo di Chen.
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«È incredibile come quella piccola parte mi abbia dato così tanta celebrità nel mondo malgrado gli altri miei 70 film tra cui non pochi con registi importanti come Fellini, Brass racconta Malisa, che sta per Marialuisa Per tutti ero diventata l'«italian beauty», la Cina impazziva per me, mi cercavano in continuazione. E pensare che non volevo nemmeno recitarla quella parte. Ero nel pieno della mia carriera, il mio fidanzato che poi divenne mio marito, Riccardo Billi, ricevette la proposta di curare la produzione delle scene che si dovevano girare qui a Roma. Io ero da poco diventata Miss Cinema a Miss Italia. Bruce Lee mi vide e chiese di conoscermi per capire se potevo accettare quella piccola parte. Riccardo ma dai, che mi fai fare, una comparsata in un film di uno che non conosce nessuno dissi a mio marito. Alla fine accettai. Anche se non mi aspettavo le conseguenze che mi avrebbe portato, soprattutto a livello di celebrità fuori dell'Italia».
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Una panchina in piazza Navona, un ammiccamento a Bruce Lee, poi i due che si appartano in una stanza d'albergo. Lui che prova alcune mosse allo specchio e Malisa che esce dal bagno in tutta la sua bellezza sconvolgente anche per Bruce Lee che, congelato dall'imbarazzo, prende la porta e fugge sulle scale dell'hotel. Questa la scena in cui Malisa ha conquistato la Cina. «Fu un'esperienza incredibile - racconta - per tutto ciò che ho visto e vissuto anche al di fuori del set. Seguii tutte le scene girate a Roma. Ricordo il combattimento all'interno del Colosseo, il più grande match di arti marziali mai girato in Italia con Bruce Lee e Chuck Norris».
Il giorno dopo «andammo in un ristorante vicino a Piazza Navona, dove tra l'altro abitavo pure io. Ad un certo punto mi alzai per avviarmi a comprare una bottiglia di whisky dopo aver invitato Bruce Lee e Chuck Norris assieme a pochi altri a bere qualcosa a casa mia e di Riccardo. Indossavo un paio di pantaloncini corti, quelli che oggi tutti conoscono come gli short che evidenziavano bene il fondoschiena. Mentre camminavo qualcuno fece degli apprezzamenti. Io ero abituata e non ci facevo nemmeno più caso. Ma i complimenti un po' pesanti li sentirono anche mio marito e altri. Ne uscì una rissa nella quale, però, non partecipò Bruce Lee. Lui appena vide che le cose si stavano mettendo male se ne andò via. Non era nel suo credo, nella sua filosofia l'uso delle arti marziali fuori della scena o in un combattimento non regolare. Lo ritrovammo più tardi in hotel». 
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Marialuisa e il cinema della commedia all'italiana in cui lei, bella e dal fisico prorompente, era diventata una sorta di sex symbol. A 17 anni si mise a viaggiare in autostop fermandosi prima a Milano per fare la go go girl (la cubista di oggi) in una discoteca, poi a Roma dove ballò al Piper. Siamo nel 1967, nella capitale Malisa muove i primi passi nel mondo dello spettacolo: fa la modella, l'indossatrice, parecchia pubblicità. Il suo fisico prorompente, gli occhi azzurri intensi dal taglio malizioso e aggressivo, lo sguardo felino ne fanno una presenza interessante che il cinema non si lascia sfuggire. «Nessuna caccia alle streghe, io recitavo, mi divertivo, mi piaceva quello che facevo. Parti piccole, altre da protagonista, ma mi cercavano. 70 film non sono pochi, con registi come Fellini e soprattutto l'amico Tinto Brass. Lo vado spesso a trovare, abita qui fuori Roma. Ho fatto 6 film con lui. ...
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 14/07/2018, 1:22

Aggiungo questo:

1-Come gia sapete si suppone che Bruce lee sia stato avvelenato dalla Triade, ma forse quello che non sapete e che la triade in questione e la Sun Yee On( è una delle Triade più potenti ad Hong Kong e in Cina, con il più grande numero di membri: 55.000).

2-Quello che sapete e che bruce fu trovato morto nel letto dell'attrice e tossica Betty Ting Pei, quello che forse non sapete e che betty in quel periodo era la compagna(moglie) di Charles Heung, voi mi direte chi è charles heung?charles e un attore e produttore cinematografico,ma ce di più! è anche uno dei più controversi a causa delle sue presunte frequentazioni con la Triade Cinese. Charles in quegli anni e stato ampiamente sospettato di avere avuto legami con uno dei più grandi e potenti gruppi di criminalità organizzata di Hong Kong, ovvero il Sun Yee On. Il padre di charles, Heung Chin, ha fondato il Sun Yee On nel 1919. Charles è il decimo dei tredici figli del fondatore del Sun Yee On, fu accusato di essere a capo di una delle Triadi. Accusa poi decaduta a causa di un cavillo burocratico.

3-Vent'anni dopo la morte del padre Brandon Lee voleva far riaprire il caso ma purtroppo morì sul set(coincidenza?)

Questo è tutto......per il momento.
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 28/07/2018, 15:41

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All'estero sia in blu ray che 4k.

In itali ovviamente no!!!
Che teste di cavolo!!!!! Per non dire altro.
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Re: bruce lee la storia del dragone: breve biografia della leggenda

Messaggioda daiko » 01/04/2019, 18:01

A rischio gli Shaw Studios e la casa di Bruce Lee, è quanto prospettano il Guardian e l’Ufficio per le Antichità e i Monumenti del governo di Hong Kong, che hanno recentemente lanciato l’allarme: complici la densità di popolazione e il ristretto spazio a disposizione, Hong Kong è in balia degli speculatori, che vogliono abbattere gli edifici con più di 20 anni per rimpiazzarli con nuovi grattacieli. Pazienza se, così facendo, si sacrificano immobili di valore storico e non solo.

Sebbene l’Ufficio per le Antichità e i Monumenti abbia concesso una protezione permanente dallo sviluppo a 120 punti di riferimento culturali e una forma di tutela a quasi 1.500 edifici storici, ciò potrebbe non impedirne la demolizione. La tecnica usata dai costruttori è semplice: se non si può realizzare subito un nuovo grattacielo, è sufficiente lasciare l’immobile in uno stato di abbandono favorendone il decadimento. Ed è proprio questa la sorte toccata al Mercato Centrale, un edificio del 1930 in stile Bauhaus trascurato per più di dieci anni prima di essere ricostruito, e agli Shaw Studios, un tempo i più grandi studi cinematografici privati del mondo, demoliti per fare posto a hotel e a edifici residenziali.

Ora si teme che un simile destino possa essere riservato alla dimora dell’eroe nazionale Bruce Lee, che doveva essere trasformata in un museo e che invece versa in pessime condizioni: il governo e l’attuale proprietario non sono, infatti, riusciti a trovare un accordo sulla portata dei lavori.
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